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ABORTO: ARCIDONNA, PAROLE PAPA CARENTI E FUORI DA REALTA' Stampa E-mail

"Le critiche espresse oggi da Benedetto XVI nei confronti della legge 194, per quanto legittime, scontano una serie di gravi carenze e si basano su assunti in pieno contrasto con i dati ufficiali. Non è vero, innanzitutto, che, come ha detto il Papa, la legalizzazione dell'aborto ha comportato 'un minor rispetto per la persona umana'". Lo afferma Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna, in merito al discorso tenuto oggi da Benedetto XVI in occasione dell'incontro con i delegati del Movimento per la vita.

"Da quando la legge 194 è entrata in vigore, infatti - aggiunge -, non solo sono diminuiti gli aborti, ma soprattutto si è posto un freno decisivo al fenomeno degli aborti clandestini. In tal senso, il rispetto per il valore della vita (intesa come vita delle donne) è aumentato, visto che si sono ridotti enormemente i rischi derivanti dalle operazioni clandestine".
"In secondo luogo, è incomprensibile l'accostamento, fatto da Benedetto XVI, tra l'aborto e 'i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari' - sottolinea la Ajovalasit -.
Non è compito certo della legge 194 risolvere i problemi delle donne, siano essi di natura economica o legati alla sfera dei diritti. Anzi, proprio la 194 ha ampliato le libertà delle donne, dando loro l'opportunità di scegliere sul proprio corpo e sulla propria salute al di là delle pressioni familiari e sociali. Il Papa avrebbe fatto meglio, in quest'ottica, a ricordare alle istituzioni italiane la mancanza di un welfare a misura di donna, ovvero di un welfare che consenta realmente alle donne di conciliare vita e lavoro. Sempre che sia suo compito, da leader di uno Stato straniero, entrare nel merito delle questioni interne al nostro paese. Libia docet".

 
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