Gender Observatory


Arcidonna News LAVORO, NEL SETTORE AMBIENTE VINCONO LE DONNE
LAVORO, NEL SETTORE AMBIENTE VINCONO LE DONNE Print E-mail
There are no translations available.

La nuova risorsa per l'occupazione femminile in Italia è l'ambiente. E' quanto emerge da una recente ricerca di Isfol: nell'arco di 13 anni la presenza di donne in questo settore è raddoppiata, passando dal 12,7 per cento al 24,7. Ma non solo: la componente femminile raggiunge livelli più elevati rispetto a quella maschile

L'ambiente si conferma come nuova risorsa per l'occupazione. E' quanto emerge da una recente ricerca di Isfol su "Tendenze del mercato del lavoro ambientale" che nell'arco di 13 anni ( 1993 - 2006) rileva un incremento occupazionale in tale settore pari al 41%". In particolare, tale ricerca, mette in luce un forte incremento della componente femminile che dal 1993 al 2006 è quasi raddoppiata , passando dal 12,7% al 24,7%. E' interessante notare che le donne - si legge nella ricerca - nei lavori dell'ambiente, raggiungono livelli più elevati rispetto alla componente maschile. Soprattutto negli anni 2004-06 l'occupazione legata a professioni intellettuali e intermedie a carattere tecnico coinvolgono il 63,3% delle donne contro il 32,4 degli uomini. Tale tendenza trova conferma nel fatto che più dell'86% delle donne impegnate in attività ambientali ha livelli di scolarità medio alti, rispetto al 54% degli uomini. Quanto alle caratteristiche dell'occupazione si osserva, tuttavia, un ribaltamento delle posizioni a favore degli uomini che, nel 77,6% dei casi , hanno un occupazione stabile rispetto al 61,1% delle donne.

La conferma dell'ambiente come settore dell'occupazione qualificata è sostenuta, inoltre, dai risultati di un'altra ricerca che si riferisce all'impatto occupazionale dei master ambientale che mostra come sia rilevabile un aumento esponenziale dell'offerta di master ambientali che passano dai 34 dell'anno accademico 2000-2001 ai 236 del 2004-2005.Altro dato estremamente interessante è che ad un anno dal termine del maste l'80,6% degli intervistati risulta essere occupato. L'occupabilità, oltre ad essere decisamente alta, è in buona misura coerente con le scelte formative compiute: il 58% circa degli occupati al momento dell'intervista ha raggiunto l'obiettivo di trovare un lavoro nel settore dell'ambiente. Si osserva inoltre che il 68% ha ottenuto una collocazione corrispondente al livello formativo acquisito. In particolare il 31% circa svolge un lavoro nell'ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione ed il 5,2% è collocato nella posizione di legislatore, dirigenti, imprenditore; una quota consistente è occupata nelle professioni intermedie di tipo tecnico (31,7%).

Il progetto Ambiente dell'Isfol, ha condotto, inoltre una ricerca su figure professionali innovative, riferite ai processi partecipativi. I risultati sono confluiti nella pubblicazione "Sviluppo sostenibile e processi di partecipazione. Figure professionali per la gestione dei conflitti socio-ambientali ". L'analisi, che prende avvia dalle criticità che si presentano quando si attivano interventi sul territorio che richiedono la partecipazione delle comunità locali. La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione ambientale strategica (VAS) prevedono espressamente l'informazione e la partecipazione delle popolazioni coinvolte ma, molto spesso, non vanno oltre gli obblighi procedurali.

Per colmare questo vuoto il progetto ambiente dell'ISFOL ha individuato tre figure professionali: il Garante dell'informazione partecipata; il Referente della partecipazione locale e l'Esperto d'impresa dei rapporti con le istituzioni pubbiche e della partecipazione loale per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di figure specialistiche ed altamente tecniche, ma con competenze sistemiche, accomunate dalla capacità di fare da ponte tra Istituzioni e territorio. Il loro impegno è di garantire processi di partecipazione democratica, informare e coinvolgere i referenti locali, trasformare gli interventi in progetti condivisi e soprattutto lavorare a sostegno dello sviluppo sostenibile che appare oggi come la strada obbligata per combattere il degrado ambientale e la crisi occupazionale.

tratto da: www.italiannetwork.it

10 gennaio 2008

 
Torna su