L'insostenibile peso degli impegni familiari Stampa

Casalinghe: soddisfatte o disperate? Di sicuro non si sentono realizzate. Siano esse casalinghe a tempo pieno o solo nei ritagli di tempo, sono «acrobate, divise tra lavoro, famiglia e figli». Così le definisce Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, che ha realizzato un sondaggio sul tema "Donne e lavoro", in collaborazione con l'associazione DonnEuropeeFedercasalinghe. Sebbene l'Italia sia lontana dalla media europea, è cresciuto il numero delle casalinghe che hanno un "doppio lavoro", in casa e fuori: il 35,5% ha un contratto a tempo pieno. E la rinuncia più frequente, per la donna lavoratrice sono proprio i figli, una scelta che viene rimandata nel 65% dei casi. Così, quasi il 70% delle donne entro i 34 anni non ha bambini. SCARICA IL DOCUMENTO

Anche le casalinghe a tempo pieno non si possono certo dire soddisfatte perché il 70% delle donne intervistate dichiara di non sentirsi libera e autonoma, rivestendo il ruolo di "angelo del focolare". Ma neanche si possono definire disperate, perché più della metà (53,4%) non pensa che fare la casalinga riduca il loro ruolo nella società, anche se un significativo 43,2% pensa il contrario. Non sono poche, inoltre, le casalinghe che ritengono che potersi dedicare alla famiglia e alla casa senza la necessità di garantirsi uno stipendio lavorando sia una fortuna: il 41,6% contro il 54,2. Anche se una soluzione ci sarebbe: uno stipendio per gli "angeli del focolare", sarebbe utile per il 65,8% delle intervistate.

Impegnate nella guerra quotidiana ai rincari, sono le donne a doversi sobbarcare la maggior parte delle rinunce. L'aiuto domestico è la prima di queste privazioni: oltre il 65% delle donne ha dovuto farne a meno. A questo si aggiunge anche una rinuncia alla tintoria: gli abiti si possono lavare anche in casa. Ridotti drasticamente anche viaggi (59,4%) e cene al ristorante (75%), ma il capitolo di spesa riguardante la bellezza si tocca con maggiore difficoltà. Per il piccolo lusso di andare dal parrucchiere o dall'estetista solo il 56,7% delle donne ha risparmiato molto (20,7%) o abbastanza (36%). Per quanto riguarda l'abbigliamento, le donne non rinunciano del tutto, ma scelgono ugualmente la strada della parsimonia: attendere il periodo dei saldi (nel 76,4% dei casi) o comprare in outlet o nei mercatini (66,6%) è la soluzione. E se il 61% dice di riuscire ad arrivare a fine mese, difficilmente si mette da parte qualcosa da investire in un secondo momento, anzi spesso il 52,6% delle intervistate ha ammesso che la sua famiglia è stata costretta a intaccare i risparmi messi da parte negli anni precedenti.